Maziar Mokhtari
Maziar Mokhtari, nato nel 1980, Esfahan. Si è trasferito in Italia nel 2004. Attualmente vive e lavora tra l’Italia e l’Iran.
La sua ricerca visiva nasce dalla scoperta da parte di un viaggiatore che torna a visitare la su città natale (Esfahan) e osserva il momento in cui il colore giallo si manifesta sui muri. La memoria è intesa come valore fondante dell’esistenza, la base culturale e umana attraverso la quale intraprendere qualsiasi viaggio.
É l’intuizione che cogliamo nel progetto intitolato Palimpsest (dal greco antico “raschiato di nuovo”), che è incentrato su un singolo elemento dell’omologazione urbana e su uno specifico elemento architettonico; ovvero il muro che diventa uno strumento di ricerca privilegiato a cui si guarda con attitudini diverse. Il muro è inteso in tutte le sue declinazioni e aree tematiche: come confine, metafora, muri reali e immaginari, muri di parole e muri di immagini, muro come ostacolo da abbattere e muro come limite in cui proteggersi, da cui si svela la luce di una lettura apocalittica dell’esperienza vissuta e dove trovare una lingua. La lettura apocalittica è una delle tematiche analizzate nei suoi lavori ed è fondamentale sia nella storia della tradizione giudaico-cristiana sia in quella islamica. Un punto di osservazione privilegiato di tale confronto fra le due culture è stata la città di Roma, che offre la possibilità di interpretare gli incroci fra tali tradizioni.
Per lui l’arte resta un antidoto per abbattere ogni barriera, un’arte che vive nei limiti e nelle frontiere, che si mimetizza fra essi per assolvere alla sua capacità rivoluzionaria di gettare via il velo che copre e, dunque, di scoprire. Nella sua ricerca il ritmo è scandito da colore e luce, generando una uniformità fra tutte le opere che si esplicitano l’una nell’altra succedendosi in un’unica atmosfera. Il suo lavoro ha una sua costante processualità che si sviluppa nella pittura, fotografia, video, ambienti e installazioni site-specific.
Ha esposto le sue opere ampiamente sia in Italia che all’estero, in una serie di spazi espositivi, tra cui: Macro Contemporary Art Museum (Roma), Maraya Art Center (Sharjah, UAE), Stux gallery (NY,USA),Palazzo Triennale (Milano), Galleria Più (Bologna), Galleria Dino Morra (Napoli), Galleria Nuova Pesa (Roma), Casa del Architettura (Roma), Azad Art Gallery (Teheran), Emrooz Gallery (Esfahan), Ogallery(Tehran), Bocs Art Residenti (cosenza), Fondazione Vittorio Leonesio ( BS), Fondazione Carla Fendi (Italia), Museo Roberto Billotti Ruggì D’aragona (Italia), Museo del Sale Arte Contemporanea (Salgiemma, Italia).